GAMBLING DISORDER    DISTURBO DA GIOCO D'AZZARDO

Immagine tratta dal sito Psicoadvisor - Dipendenza da gioco

Vi è mai capitato di giocare al gratta e vinci e magari vincere, di certo una tantum non crea dipendenza, ma attenzione che anche una semplice e apparentemente innocua abitudine può condurci, soprattutto in momenti difficili della vita, a fare scelte che mai avremmo pensato di fare, scelte che potrebbero costarci la nostra salute mentale, i rapporti interpersonali, le nostre finanze e quant'altro. 

Ma andiamo a piccoli passi. Cosa s'intende esattamente per Disturbo da gioco d'azzardo, ovvero Gambling Disorder?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1977 riconosce il gioco d'azzardo come un "disturbo delle abitudini e degli impulsi che consiste in episodi frequenti e ripetuti di gioco d'azzardo che dominano la vita del soggetto a detrimento dei valori e degli obblighi sociali, lavorativi e familiari". 

Esso include lo scommettere su determinati giochi (es. carte, attività sportive, lotterie, slot machine, gratta e vinci, all'ippodromo ecc...). 

Il gioco d'azzardo ha ormai assunto dimensioni sociali rilevanti. Quando diventa una dipendenza comportamentale (disturbo da gioco d'azzardo - DGA), determina gravi disagi personali e familiari connessi a conseguenze mediche e sociali. Con l'uscita del DSM-5, il DGA è stato incluso nella sezione dei disturbi da uso di sostanze. Molte ricerche, svolte negli ultimi anni, hanno infatti dimostrato che il quadro sindromico, il correlato cerebrale, la comorbilità, la fisiologia e il trattamento del DGA sono molto simili a quelli dei comportamenti di abuso e dipendenze, sebbene non comporti l'assunzione di sostanze psicoattive. Lo stato di euforia e di eccitazione del giocatore d'azzardo durante il gioco sarebbe infatti paragonabile a quello prodotto dall'assunzione di droghe. In entrambe le patologie, inoltre, risulta esserci una correlazione con un'alterazione del sistema della gratificazione, caratterizzata da craving (bisogno irrefrenabile di ricercare il gioco) e da una coartazione delle modalità e dei mezzi con cui il soggetto si procura il piacere (www.rivistadipsichiatria.it).

Il DSM-5 (2013) identifica i seguenti sintomi (almeno 4 sono necessari per la diagnosi):

• Bisogno di una quantità crescente di denaro per raggiungere l'eccitazione desiderata (tolleranza)
• Irrequietezza o irritazione a seguito di tentativi di riduzione o interruzione gioco (astinenza)
• Ripetuti tentativi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere il gioco
• Preoccupazione per il gioco (pensieri persistenti sul gioco)
• Spesso il gioco è preceduto da emozioni negative, ansia e depressione
• Dopo la perdita il soggetto è spinto a ritentare
• Mente per nascondere l'entità del coinvolgimento con il gioco
• Mette a repentaglio o perde una relazione significativa
• Conta sugli altri per procurarsi il denaro

E' importante evidenziare come il Gambling Disorder coinvolge tutto l'insieme delle relazioni del soggetto che ne è affetto, ovvero la famiglia, le amicizie e il lavoro.   

Molti studi hanno evidenziato la necessità di trattare il gioco d'azzardo in ambito clinico medico e psicologico e attraverso i gruppi di mutuo-aiuto, difatti, proprio questi ultimi hanno assunto un ruolo fondamentale per i giocatori d'azzardo, ovvero i gruppi di mutuo-aiuto.

PER FAVORE

Se ti rispecchi nei punti evidenziati dal DSM-5 o qualcuno nella tua vita ti fa notare che potresti avere una dipendenza da gioco, non esitare a chiedere aiuto . Tieni presente che il gioco d'azzardo non inizia come un problema e se speri di smettere da solo, ti stai illudendo, e le tue scelte possono portare l'intera tua vita al fallimento totale sotto ogni punto di vista. Chi soffre del Disturbo da gioco d'azzardo solitamente tende a negare e a nascondere anche a se stesso la sua dipendenza. Autoconsapevolezza e ascolto sono i primi passi da compiere e può rivelarsi efficace seguire un percorso terapeutico.

Letizia Renzi