ARTE E PSICHE

Opera di "Amore e Psiche" del Canova esposta al Louvre di Parigi
Prima parte
Il tema tra "Arte e mondo psichico" è ormai dibattuto ampiamente fin dai Maestri Freud e Jung, ma essendo un argomento che non può esaurirsi con la mera analisi dell'interpretazione dell'arte dei tempi antichi, tanto più che l'arte è un concetto in continua evoluzione così come la conoscenza della mente umana, non può definirsi in alcun modo concluso.
Vivendo in una città cosmopolita sia per quanto riguarda gli individui sia per quanto riguarda l'espressione artistica, com'è la città di Roma, ho dato uno sguardo anzitutto dove poter scorgere il tema di "Arte e Psiche" e la mia attenzione si è posata su diverse opere e luoghi, spaziando dalla mitologia greca alla psicoanalisi contemporanea.
Ad esempio, si possono ammirare opere come la scultura di Amore e Psiche ai Musei Capitolini, gli affreschi della Loggia di Amore e Psiche a Villa Farnesina, e la mostra "Psiche" della Fondazione Amedeo Modigliani che esplora i temi dell'anima e della coscienza attraverso l'arte.
Prima di addentrarmi nel vastissimo mondo dell'analisi dell'arte attraverso la psicologia, ciò che mi preme anzitutto presentare è il significato dell'arte, ciò che essa rappresenta.
L'arte è una forma dell'indicibile taciuto, ovvero del non detto e per taluni artisti, in particolare modo coloro che si accingono a creare senza sapere inizialmente cosa rappresentare attraverso le proprie opere, è ciò che ancora non è stato neppure pensato.
Se pensiamo che già l'uomo del Paleolitico si cimentava con la rappresentazione artistica, vediamo ad esempio dei disegni rupestri rinvenuti nelle grotte di Chauvet (34000 A.C.), di Lascaux (18000 A.C.) in Francia e quelle della Grotta delle mani (10000 A.C.) in Argentina, possiamo renderci conto che – prendendo in prestito una frase di Nietzsche – "l'arte nasce con la vita umana per mitigare il dolore", quasi a dire che l'uomo e l'arte compaiono praticamente insieme sulla scena del mondo.
Quando l'uomo sente la necessità di dover esprimere qualcosa di più intenso e profondo l'arte diviene il mezzo per raccontare il suo mondo psichico, le proprie emozioni, frustrazioni, dolore in quanto spesso le parole quando si oltrepassa un determinato confine non sono sufficienti.
Per tale ragione l'arte è definita unica, insostituibile e universale, in grado di raggiungere l'uomo in qualunque parte del pianeta terra senza necessità di conoscere l'idioma di quello specifico popolo e nazione.
Ad ogni opera appartiene una sua unicità e quanto più esprime valori universali e tanto più è in grado di arrivare a tutti attraverso un proprio linguaggio comprensibile, essa pertanto diviene insostituibile.
L'arte non si limita a rappresentare la realtà, essa la trasfigura, trasformandola dona così un nuovo significato.
Quindi, accanto a ciascuna storia narrata attraverso la rappresentazione artistica vi è un nuovo significato (veicolato con o senza consapevolezza dall'artista, ovvero che vi sia dietro un pensiero o ragionamento conscio o inconscio) che si affianca al messaggio dell'opera stessa, desumibile dalla realtà dell'opera e di ciò che essa rappresenta.
Pertanto, ciò che si va a cercare è il significato del significato, ciò che rimane celato allo sguardo ammirato del visitatore e che non ha una percezione immediata.
Per concludere questa prima parte è possibile certamente asserire che l'opera d'arte ha un significato e che spesso dietro quel significato se ne cela un altro; ma ci sono delle questioni da analizzare e che accennerò brevemente per poter poi riprendere nella seconda parte dell'articolo, ossia "a chi è rivolta l'opera d'arte", ovvero il messaggio che essa vuole veicolare e per chi quel significato ha un senso?
Sicuramente vi sono tre attori che ruotano intorno ad un'opera d'arte: l'artista, lo spettatore e il mondo.
Numerosi studi psicoanalitici hanno analizzato ampiamente queste tre figure.
L'omologia tra l'interpretazione psicoanalitica e l'interpretazione di un'opera d'arte non si ferma però qui, ma riguarda anche la modalità attraverso cui si realizza la cifratura e il nascondimento del significato latente. Freud ci dice che le formazioni dell'inconscio acquisiscono il loro contenuto manifesto, spesso piuttosto bizzarro, attraverso le operazioni della condensazione e dello spostamento sul contenuto che deve essere tenuto lontano dalla coscienza.
Letizia Renzi