ANSIA

10.01.2024

Pensieri che affollano la mente, che continuamente nutriti divengono intrusivi e ricorrenti alimentando preoccupazioni e ruminazioni (il continuo rimuginare sui pensieri), senso di soffocamento e di prigionia, l'individuo può avere reazione neurovegetative come sudorazione, tremore, vertigini e tachicardia, ed essere soggetto a nervosismo, apprensione ed insonnia. Tutti sintomi che, se non "ascoltati", rischiano di far entrare in un loop la persona che li prova.

È ciò che accade a chi soffre di un disturbo d'ansia, che sinteticamente possiamo definire come "un'emozione caratterizzata da sentimenti di tensione, pensieri preoccupanti e cambiamenti fisici come l'aumento della pressione sanguigna" (APA - American Psychological Association).

L'ansia è un'emozione di base di natura fisiologica, ovvero una reazione naturale del nostro organismo che ci sta comunicando qualcosa.

Preoccupazioni riguardanti la propria salute o dei propri cari?

La mancanza o un cambiamento lavorativo?

Relazione di coppia?

Rapporti interpersonali?

Preparazione scolastica?

Pericolo imminente?

Oppure altro che, come nuvole, offusca il ciel sereno?

Qualunque cosa sia ciò che intende comunicare, l'ansia ha una funzione adattiva e se non ascoltata e gestita può diventare patologica.

Per tale ragione è importante darle ascolto e anziché soffocarla, è necessario accoglierla e capire qual è il messaggio che ci vuol comunicare.

Se però, l'ansia diviene dirompente e non si riesce più a controllarla, può inficiare la quotidianità.

Per tale motivo, il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista come lo psicologo che saprà aiutare a comprendere e gestire meglio l'ansia.

Letizia Renzi

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